Zar di Bulgaria. Figlio e successore di Simeone, fu elevato alla dignità
imperiale nel 927. Suo primo obiettivo fu quello di raggiungere una
pacificazione con l'Impero bizantino, suggellata dal suo matrimonio con Maria,
figlia di Romano I Lecapeno.
P. ottenne il riconoscimento del proprio
Regno (che ormai comprendeva tutta la regione continentale dei Balcani), un
tributo e il titolo di patriarca per l'arcivescovo di Bulgaria. In cambio,
però, fu costretto a diventare alleato dei Bizantini e strumento della
loro politica, fatto che suscitò ribellioni interne al Regno e la
secessione dei Serbi. Alla morte di Romano, la politica del suo successore
Niceforo Foca non fu più improntata al mantenimento della pace fra
Bizantini e Bulgari, tanto che presto il nuovo imperatore invase la Bulgaria
(966). Nello stesso periodo anche il principe di Kiev penetrò nei
territori di
P., che si rifugiò presso la fortezza di Dorostal,
nell'attuale Moldavia, dove morì di lì a poco. La Bulgaria si
trovò di fatto in uno stato di completa anarchia, facile preda di
conquiste da parte della Russia e costretta ad una dipendenza sempre più
sostanziale dall'Impero d'Oriente (m. 969).